L’ipnosi ericksoniana, l’ACT (Acceptance and Commitment Therapy), la terapia basata sulla mindfulness, la terapia narrativa, la terapia breve strategica…Propongo degli strumenti terapeutici a seconda della situazione di ogni paziente. La psicoterapia inizia con la presentazione del paziente e delle sua problematica. La prima seduta serve ad aiutare il/la paziente a chiarire e ad esprimere i propri bisogni ed i propri obiettivi.  

Il primo strumento terapeutico è la parola : una psicoterapia è uno spazio di parola, basato su un dialogo tra il/la paziente e lo psicoterapeuta. Per questo motivo, è fondamentale creare un’alleanza terapeutica, basata sul rispetto e sull’assenza di pregiudizi.

Attraverso questo dialogo maieutico, le parole possono diventare delle finestre che aprono su nuove prospettive, invece di essere muri che isolano e creano sofferenza. Questo costituisce già di per sé un primo passo verso la guarigione. Nel corso del viaggio terapeutico, lo psicologo ha un ruolo di accompagnatore e non di guida : è il/la paziente che deve trovare la propria strada imparando a utilizzare la propria bussola interna, per potersi orientare nella propria vita in modo autonomo, una volta che la psicoterapia sarà conclusa. 

 

L’ipnosi ericksoniana

L’ipnosi terapeutica è uno strumento che utilizza il potere delle metafore e dell’immaginazione. Quando si sta male, è spesso difficile immaginare degli scenari alternativi alla propria sofferenza. Spesso si rimane focalizzati sull’origine e le cause del proprio malessere. La nostra pratica dell’ipnosi si basa sulla polisemia delle parole e sul potere delle immagini mentali per poter aiutare il/la paziente a scoprire nuovi orizzonti. Questa ipnosi terapeutica ericksoniana e umanista aiuta il/la paziente a ristabilire l’armonia tra il corpo e la mente, migliorando in tal modo la propria vita.  

Contrariamente all’ipnosi da spettacolo, l’ipnosi terapeutica che propongo nel corso di una psicoterapia non è direttiva e il/la paziente rimane cosciente e conserva il proprio libero arbitrio durante la seduta. La trance ipnotica può aiutare il/la paziente a diventare più consapevole di alcune situazioni difficili che sta vivendo e può aiutarlo a trovare delle soluzioni creative ai propri problemi (vedi il mio articolo sull’ipnosi e la dipendenza).    

 

 

La terapia narrativa

Un altro approccio che propongo nel mio studio è l’approccio narrativo. Creato negli anni Ottanta da Michael White, l’approccio narrativo fa parte dell’ultima generazione di terapie brevi. L’obiettivo di una terapia narrativa è di favorire la creazione di nuove storie autobiografiche, che permettano ai pazienti di non identificarsi più con i loro problemi.  

Secondo una prospettiva narrativa, il problema non viene considerato in termini di causalità : certi eventi e discorsi vengono selezionati, altri invece passano inosservati. Per questo motivo, il problema non viene considerato come inerente al/alla paziente, ma fa parte di una costruzione narrativa che si traduce in comportamenti che causano sofferenza.  

L’approccio narrativo aiuta i pazienti ad adottare prospettive multiple e a riconoscere tutte quelle eccezioni che possono invalidare il racconto problematico. L’obiettivo di una terapia narrativa è quello dunque di stimolare la creatività di ogni individuo, affinché possa scrivere una nuova storia, utilizzando le proprie risorse.  

 

La comunicazione empatica

“Le parole sono finestre (oppure muri)” : così Marshall Rosenberg, ideatore della comunicazione non violenta (CNV), propone di vedere la comunicazione. Secondo lui, le parole possono permetterci di creare uno spazio di intesa, oppure alimentare conflitti e tensioni interpersonali. 

La comunicazione empatica  è uno strumento terapeutico che permette di risolvere i conflitti e di creare relazioni basate sull’empatia, la compassione, la cooperazione e il rispetto di sé e degli altri. In ambito terapeutico, la comunicazione empatica è uno strumento molto efficace per aiutare a ristabilire un dialogo all’interno delle coppie in crisi, ma anche in famiglia, tra genitori e figli. 

In ambito lavorativo, questo tipo di comunicazione può consolidare le dinamiche collaborative e favorire relazioni più armoniose all’interno di un gruppo di lavoro o tra colleghi. Per questo, propongo anche formazioni e conferenze, sia in Francia che in Italia, sul tema della comunicazione empatica. Se siete interessati o se volete avere maggiori informazioni, potete scrivermi al mio indirizzo di posta elettronica

L’Acceptance and Commitment Therapy (ACT)

A seconda della problematica del paziente, possiamo proporre una terapia ACT (Acceptance and Commitment Therapy), che fa parte dell’ultima generazione delle terapie cognitive e comportamentali (TCC). Questo tipo di approccio favorisce la flessibilità cognitiva del paziente per mezzo di strumenti specifici. Secondo l’ACT, la sofferenza umana non è il segno di una patologia, ma fa parte integrante dell’esperienza umana.  

L’Acceptance and Commitment Therapy integra la pratica della Mindfulness e aiuta a sviluppare un atteggiamento meno reattivo di fronte agli eventi interni (pensieri, emozioni, sensazioni). L’ACT aiuta inoltre a sfruttare le proprie risorse interne, sviluppando azioni legate ai propri valori e a quello che dà un senso alla propria vita.  

 

La terapia basata sulla Mindfulness

La terapia basata sulla Mindfulness è un approccio che aiuta a sviluppare la consapevolezza e la concentrazione rivolta al momento presente. Ispirata alle pratiche meditative buddiste, ma ormai introdotta in ambito clinico, la Mindfulness è particolarmente efficace per gestire le malattie croniche e le ricadute della depressione. Numerosi studi mostrano anche l’effetto positivo della Mindfulness sui pensieri ripetitivi negativi, sullo stress e su varie forme d’ansia.

Per mezzo di esercizi guidati e progressivi, aiuto i miei pazienti di allenare la propria concentrazione, per non lasciarsi più travolgere dai pensieri e dalle emozioni negative. Per questo, propongo ai miei pazienti vari tipi di esercizi, tra cui delle meditazioni guidate (come per esempio la meditazione sul respiro, il body scan, la meditazione sui pensieri ecc.) per aiutarli a sviluppare una più grande libertà interiore e la resilienza naturale. 

 

 

HTSMA

In certi casi specifici, possiamo anche utilizzare l’HTSMA che significa “Hypnose, Thérapies Stratégiques et Mouvements Alternatifs”. Si tratta di una terapia nata in Francia, che integra l’EMDR di Francine Shapiro, l’ipnosi ericksoniana e la terapia breve.  L’HTSMA è un tipo di ipnosi che si basa su una stimolazione alternata dei movimenti oculari. Questa tecnica può rivelarsi utile nel caso di disturbi delle emozioni di origine traumatica.

Qualunque approccio terapeutico venga scelto nel corso delle sedute di psicoterapia, ritengo che la cosa più importante sia di considerare il/la paziente nella sua globalità : si tratta di curare delle persone, non dei sintomi.  

Per queste ragioni, il mio accompagnamento terapeutico si basa su un approccio eclettico e olistico : discorsivo, metaforico, cognitivo, comportamentale, ma anche sistemico e strategico, perché anche il contesto in cui viviamo (familiare, lavorativo, sociale o comunitario) ha un impatto sul nostro benessere e sulla nostra salute.